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Associazione culturale Tra un atto e l’altro
DUE VECCHIETTE VANNO A NORD
Sabato 22 Ottobre ore 21
di Pierre Notte
con Francesca Mazza e Angela Malfitano
tecnica Paolo Falasca
Annette e Bernadette hanno appena perso la madre e deciso di inumare le sue ceneri vicino a quelle del padre, nel Nord del Paese. Ma inizia in realtà un viaggio rocambolesco che è reale e metaforico insieme, carico com’è di memorie e conti da chiudere. Un mix di humour corrosivo e di tenerezza.
SCHEDA DI PRESENTAZIONE
Pierre Notte
Pierre Notte scrive per il teatro sin dai primi anni Novanta; segretario generale dell’Comedie
française tra il 2006 e il 2009, è anche giornalista, poeta, romanziere, attore, regista, nonché autore di testi radiofonici e di spettacoli di cabaret.
E’ Cavaliere delle arti e delle lettere e ha ricevuto molti i riconoscimenti per la sua opera tra cui il
Molière du Théatre privé.
Deux petites dames vers le nord
Annette e Bernadette hanno appena perso la madre e deciso di inumare le sue ceneri vicino a quelle del padre, nel Nord del Paese. Ma inizia in realtà un viaggio rocambolesco che è reale e metaforico insieme, carico com’è di memorie e conti da chiudere. Un mix di humour corrosivo e di tenerezza.“Sono sorelle, anziane, un po’ represse, forse. Arrotondate dal tempo.
Alla morte della loro madre, Annette, e Bernadette si rendono conto di non aver mai visto la tomba del padre, sepolto venticinque anni prima, a nord, nella regione Amiens. Decidono quindi di lanciarsi nell’avventura, per abbracciare papà e dirgli che la mamma morta.
Deux petite dames vers le Nord è una delicata fantasia sui lutti scombinati. E’ il ritornello della riconciliazione, tardiva ma reale, tra le persone. Non è tanto il dolore della perdita, quanto piuttosto l’attimo in cui è anche possibile ridere, a volte, di botto, senza volerlo, come per incanto, come guidati da un fantasma, quando si viene a sapere della morte di qualcuno. E come l’attimo di grazia, quando la vita esce a prendere una boccata d’aria, l‘attimo in cui si accetta di prendere per mano i propri fantasmi e di ballare insieme a loro invece di portarseli sulle spalle “
Pierre Notte Nella lunga e faticosa ricerca di un testo per due attrici, che rispondesse a determinate caratteristiche teatrali e drammaturgiche, ci siamo imbattute nel testo di Pierre Notte ed immediatamente abbiamo desiderato metterlo in scena. Grazie alla grande disponibilità dell’autore e alla gentilezza della bravissima traduttrice- Anna D’Elia- abbiamo potuto iniziare questo viaggio “a quattro”: Angela, Francesca, Bernadette e Annette. Un viaggio nelle paure del futuro che, come il teatro insegna, possono essere, – se non sconfitte – affrontate attraverso l’ironia.
La vecchiaia, la perdita, i lutti e il passato pesano; spesso ci irrigidiscono, spengono la nostra
volontà di continuare a dare senso anche a quell’ultima porzione di vita.
Annette e Bernadette sembrano affermare la loro diversità solo per nutrire l’eterno conflitto che
anima il loro quotidiano: in realtà sono molto più simili di quanto sembri nel continuo scambio di
prepotenza e di fragilità, di spavalderia e d’ingenuità.
Soprattutto si ritroveranno saldamente complici nel decidere di vivere ancora, di scoprire ancora e di osare ciò che prima era impensabile.
Quali saranno le tue ultime parole prima di morire, si chiedono a vicenda?
ANNETTE- Grazie di tutto, ci vediamo presto
BERNADETTE- Grazie di tutto e alla prossima
Il padre, venticinque anni prima, si era congedato dicendo “ va bene lo stesso, tanto ripasso”.
L’autore, attraverso le deux petites dames, sembra suggerirci l’idea di un ritorno comunque
possibile, di una morte che c’immette in un ciclo perenne di trasformazione e rinascita.
Vogliamo credergli.
Angela Malfitano e Francesca Mazza
RECENSIONI
Estratti dalle recensioni:
“…Le due interpreti, Francesca Mazza e Angela Malfitano, sono magistrali, nei tempi, nella
capacità di deformarsi con piccoli accorgimenti, nelle voci, nei corpi, materializzando con
sapienza e divertimento l’idea di una vecchiaia che non vuole riconoscersi, incidendo in modo
memorabile la figura di due incartapecorite bambine che si odiano per il troppo tempo
trascorso insieme, timorose di dividersi, feroci in un mondo non adatto ai deboli.
Indimenticabile. “ Massimo Marino “Corriere Bologna”.
“Annette e Bernadette si trasformano in un’esilarante versione attempata e zittellesca di
Thelma e Louise: rubano un autobus, frugano fra le bare, finiscono in un dancing equivoco e
poi dritte in commissariato. Il testo di Pierre Notte sfiora la genialità per perfidia, humor e
garbo. Angela Malfitano e Francesca Mazza, interpreti e registe, ne fanno uno spettacolo
prezioso e irresistibile”
Sara Chiappori La Repubblica
“ … gli spettatori assistono, assorbiti, alle avventure delle protagoniste che, senza mai smettere
di battibeccare fra di loro, passano da un locale di ballo a un cimitero, dalla guida di un
autobus rubato ad un commissariato di polizia, in un crescendo che sembra inarrestabile.
Rimanere impassibili è cosa ardua. (…) Il resto che serve lo mettono le attrici, litigiose e
frenetiche, parte integrante di un flusso di dialoghi che non trascura momenti di ricordi e
tenerezze. Uno spettacolo moderno che ammicca alle sperimentazioni, felice prodotto di una
Comédie-Française che ha molto da dire anche fuori dai patrii confini. Decisamente
interessante.”
Marco Ragni “Weekend e Tempo libero”.
“Il messaggio passa, il pubblico è coinvolto, l’attenzione catturata dalle brave interpreti e da
un impianto scenico che è metafora e stimola la fantasia (…); i singoli momenti della storia
sono numerati come fotogrammi e sovratitolati sul fondo nero del palco, come nel cinema
muto, creando un’atmosfera retrò, adeguata alle non più giovani signore, davvero non
piccole nel loro spirito combattivo, che ci insegnano che non è mai troppo tardi. Bravo!”
Alessandra Antiga “Magazine”.
“… Con una scenografia essenziale e funzionale, le due attrici hanno dato prova di navigata
esperienza, in una interpretazione interamente appoggiata sulla loro bravura, ricca di spunti
introspettivi e di sensibilità tutta femminile, fatta di ritmo, ironia e travolgente simpatia.”
“Traiettorie”